I videogiochi rappresentano una forma d’arte? Certo, ma non è tutto oro quel che luccica.
Per una questione matematica, i capolavori saranno sempre di quantità inferiore rispetto ai titoli meno riusciti.
I videogame brutti non sconfessano l’opinione di chi pensa che il videogioco vada collocato tra le forme d’arte.
La storia dei videogiochi in effetti è costellata di vere schifezze.
Negare questo sarebbe come negare lo status di arte del cinema perché esiste “Tre metri sopra il cielo” o quello della letteratura perché esistono i libri di Selvaggia Lucarelli.
Di videogiochi brutti ne sono usciti a bizzeffe in ogni generazione.
In questo articolo cercheremo di fare un sunto dello schifo, una sintesi dei dolori intestinali.
Ecco la lista dei 10 videogiochi più brutti della storia. Senza dubbio, non genererò le stesse polemiche che ci sono state per l’articolo sui dieci videogiochi che hanno cambiato la storia del single player.
I 10 videogiochi più brutti della storia
1. E.T. the Extra-Terrestrial: l’abominio supremo

È incommentabile.
Di solito, in queste liste, si lascia il bocconcino più dolce alla fine e invece io lo metto all’inizio così ci togliamo subito il dente.
Chi non ha mai sentito parlare del videogioco E.T.? E chi non lo ha mai sentito associare ai videogiochi più brutti della storia?
Uscito nel 1982 su Atari 2600, E.T. è considerato uno dei fattori scatenanti la grande crisi dei videogiochi degli anni Ottanta.
Si tratta di un tie-in, cioè, un videogioco tratto da un’altra opera, un film solitamente.
Ecco, forse è proprio per causa sua che tutti i tie-in escono una schifezza: è una sorta di maledizione.
Gioco talmente brutto che gli sviluppatori lo hanno dovuto buttare nell’immondizia… e non è una battuta.
Le cartucce invendute (tutte) furono buttate in una discarica del Nuovo Messico.
Ok, è uscito nel 1982, ma non è concepibile una roba del genere.
Quel coso sarebbe il simpatico extraterrestre creato da Steven Spielberg?
A me sembra una caccola vagante.
2. Superman 64: l’uomo d’acciaio umiliato e mortificato

Vola vola vola l’Ape Maia
Uscito sul mercato nel 1999 per Nintendo 64 e sviluppato da dei cerebrolesi senza né arte né parte, Superman 64 è l’apoteosi della presa per il culo.
La presa in giro è stata subita dai videogiocatori e da Superman stesso.
Se esistesse davvero, l’uomo d’acciaio si rivolterebbe nella cabina telefonica.
Non sono mai stato un fan di Superman.
Della DC Comics preferisco di gran lunga Batman e in generale preferisco i personaggi Marvel, ma Superman non merita questo.
Superman 64 è come prendere un grosso paletto di kryptonite e piantarlo nel… cuore, diciamo nel cuore, del supereroe.
3. Mortal Kombat: Special Forces: ma che avete nel cervello?
Ma dico io, avete creato (mi riferisco al team Midway che sicuramente mi sta leggendo) uno dei picchiaduro più belli di sempre.
Avete avuto la fortuna o la grande capacità di reinventarlo con Mythologies: Sub Zero, buon platform.
Non sfidate la buona sorte!
Non provate un altro esperimento: una volta vi è andata bene, la seconda finisce a schifìo e infatti…
Nel 2000 esce Special Forces, uno dei videogiochi più brutti della storia.
Cos’era Special Forces? Un action vomitato dopo una serata alcolica, un picchiaduro a scorrimento defecato dopo un’indigestione di kebab.
Fate i picchiaduro classici, è meglio.
4. Big Rigs – Over the Road Racing: truffa legalizzata
Big Rigs è, insieme a E.T., un deus ex machina dei videogiochi brutti.
Quando si elencano videogiochi brutti, Big Rigs non manca mai all’appello.
Prendete l’adrenalina di Need for Speed, la cura maniacale dei dettagli di Forza Motorsport e l’accuratezza della simulazione di Gran Turismo.
Ora gettate tutto nel cesso.
Big Rigs è la truffa fatta videogioco, anzi, il videogioco non c’è!
Non c’è la fisica, i camion possono salire sulle montagne, gli scenari e i camion avversari non hanno consistenza e possono essere trapassati come il burro con un coltello, le gare non hanno inizio perché gli avversari non si muovono dalla linea di partenza.
Per capire meglio di che chiavica stiamo parlando basta citare questa recensione fatta da Gamespot:
«È così brutto che supera ogni limite dei precedenti giochi più brutti e sicuramente è uno dei giochi che appartiene alla categoria dei giochi più atroci mai pubblicati».
5. Ride to Hell – Retribution: non merita neanche un sottotitolo
Ooh, un gioco uscito su PS3 e Xbox 360.
Sicuramente non avrà grossi difetti, l’hardware di queste console permette agli sviluppatori di fare quel che vogliono.
E così è stato per i baldi giovani di Deep Silver Vienna: hanno fatto quel che volevano, soprattutto schifo.
Livelli in sella alla propria motocicletta, quick time event, sezioni beat ’em up e personalizzazione del veicolo. Ficata…
Come no, se non fosse che ogni singolo elemento sia stato sviluppato con il buco del… dico troppe parolacce.
Avete capito con quale orifizio.
Il gioco è stato cancellato e poi ripreso.
La dimostrazione che a volte alzare le mani e arrendersi all’evidenza è la scelta più saggia.
6. Rambo: The Videogame – Che cosa ti hanno fatto, John?
Questa è lesa maestà.

Cioè, ma… chi cazz… ma stiamo scherz… ooooh!
Uno sparatutto sui binari che ripercorresse le vicissitudini di John Rambo poteva essere anche una buona idea, ma se fatto con cognizione di causa.
Con il videogioco di Rambo, Teyon (software house fake probabilmente) ha sputato su un’intera saga che ha fatto la storia del cinema.
Ricordate la maledizione di E.T. che si è riversata su tutti i tie-in sviluppati in seguito? Su Rambo: The Videogame si è lanciata con cattiveria e virulenza.
Siamo tutti d’accordo sul fatto che Sylvester Stallone non sia l’attore più espressivo di Hollywood, ma gli sviluppatori qui hanno esagerato.
In confronto, chi animava Dodò de L’albero azzurro avrebbe dovuto ricevere almeno un paio di Golden Globe.
Per non parlare delle animazioni dei viet-cong che sembrano uscite da un film di Stanlio e Ollio.
7. Godzilla (2014): come sparare sulla Croce Rossa
Chi me l’ha fatto fare di scrivere un articolo sui videogiochi brutti…
Parliamoci chiaro: chi potrebbe mai aspettarsi un bel gioco su Godzilla? GODZILLA!
La vera domanda però è: perché?
Perché fare un gioco su Godzilla nel 2014?
Un giorno uno sviluppatore si sveglia e pensa: “Bisogna dare una sferzata al mondo dei videogiochi. Cosa mi invento? Eureka! Faccio un gioco su Godzilla“.
Questo stesso sviluppatore poi va dal publisher e gli chiede i soldi per finanziarlo e quello glieli dà!
Che poi, gli avrà dato 100 dollari per toglierselo dalle scatole.
Davvero qualcuno potrebbe divertirsi prendendo le redini di un personaggio più lento e goffo di un qualsiasi giocatore del Milan?
Sì, ok, si spacca tutto, ma a 2 km/h.
8. Feminazi The Triggering: non so che dirvi

Non chiedetemi nulla, non capisco.
Che chicca che vi ho tirato fuori!
Scommetto che questo gioco non lo conosce quasi nessuno. E meno male!
Si scarica comodamente da Steam, ma perché dovremmo farlo?
Unico obiettivo del “gioco” (lo metto tra virgolette perché non si può neanche definire tale) è, nei panni di una feminazi, insultare tutti gli uomini bianchi e aiutare le minoranze.
Tutto con una grafica presa dal Commodore 64 e una telecamera isometrica che non puoi usare se non fai un gioco cazzuto.
Se l’intento era quello di creare un titolo con scopi sociali e tematiche che facessero riflettere, è stato fallito in pieno.
Non è solo un esponente di spicco dei videogiochi brutti, è proprio inutile, insignificante, imbarazzante.
9. Alone in the Dark: Inferno – Una saga stuprata
Per intenderci, il capitolo della serie uscito nel 2008 che su PS3 è stato sottotitolato Inferno, mentre è uscito semplicemente come Alone in the Dark su tutte le altre piattaforme.
L’ultimo vero capitolo della serie horror è stato The New Nightmare e sarebbe stato meglio se le cose fossero rimaste tali.
Come atmosfera ci siamo anche, ma la realizzazione in toto è stata cannata alla grande.
Controlli fatti da un ubriacone incallito, sistema di selezione degli oggetti e di crafting degli stessi implementato da un sociopatico, sezioni all’interno dei veicoli creati da uno che senza dubbio non ha la patente e non la prenderà mai.
E io questo gioco l’ho anche finito.
Merita di rientrare nella lista dei videogiochi brutti.
10. Universal Studios Theme Parks Adventure: e che è?

Foto a casaccio. Non ho trovato un’immagine decente di questo gioco.
Questo non lo conosce nessuno, ma proprio nessuno nessuno.
Alzi la mano chi lo conosce. Chi lo fa è un bugiardo.
Sviluppato da Kemco… mah, questo gioco è ambientato nel parco di divertimento degli Universal Studios, l’obiettivo è completare numerosi minigiochi delle attrazioni, realmente esistenti, dedicate a Ritorno al futuro, Lo squalo, Jurassic Park, E.T. l’extra-terrestre (a volte ritornano), Fuoco assassino e Waterworld.
Questa spiegazione l’ho presa pari pari da Wikipedia, non rompete.
Ho visto qualche gameplay, ho cercato più informazioni possibili.
Non ho trovato il coraggio di provarlo, mi dispiace.
È un aborto di gioco, punto.