September 26, 2023
Mentalità per completare un gioco al 100% - Immagine rappresentativa

Finire i giochi al 100% – La mentalità del videogiocatore perfezionista

Perché dedicare tanto tempo ed energie ai videogiochi e qual è la mentalità giusta per finirli al 100%

La voglia di superarsi attraverso nuove sfide impegnative è uno dei motivi che possono portare una persona a passare parecchie ore davanti a un videogame (e secondo me è una delle giustificazioni più nobili).

La competizione può prendere varie forme, che adesso andrò ad analizzare.

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Vincere contro gli altri giocatori

Scacchi, re e regine: per essere vincenti e completare un gioco al 100% serve la giusta mentalità.

Sii vincente, trova il giusto mindset!

Tornei ufficiali e non sul palcoscenico del competitive, PVP tra player amatoriali, sfide in multiplayer… è veramente pieno di giocatori caratterizzati dal desiderio di vincere.

Quest’atteggiamento trova origine molto probabilmente nella preistoria dell’umanità, ed è a maggior ragione un motivo di grande coinvolgimento che può portare le persone a dare il massimo.

A nessuno piace perdere, ma ci sono giocatori che desiderano profondamente essere i migliori e dominare su qualsiasi avversario.

Vincere contro il gioco

La competitività può trovare espressione nel desiderio di avere la meglio sul gioco stesso. Questo avviene ad esempio quando si aumenta la difficoltà e ci si impegna al massimo per terminare l’avventura o lo scenario, fino ad arrivare a “crashare” il livello più alto, quello considerato impossibile dalla maggior parte delle persone.

Vincere contro… se stessi

È la tipologia di competitività che andremo ad analizzare in questo articolo, anche se alcune cose saranno applicabili anche agli altri scenari che abbiamo elencato. In un certo senso, quando completiamo un titolo al 100% andiamo a vincere anche contro il gioco, ma io penso sia soprattutto un modo per superare se stessi.

Cos’è un “completista”

Il completista è – nel caso dei videogame – quel giocatore che non lascia un gioco fino a quando non lo termina al 100%: trofei, segreti da scoprire, missioni secondarie, ricompense da ottenere.Completare un gioco al 100% - Scritta 100% con luci

La persona dedita al completismo non si arrende fino a quando il gioco non ha più nulla da offrire.

Chi mi conosce lo sa bene, non è un mistero che io sia un avido completista quando si parla di gaming.

Fin dai miei primi passi nel mondo videoludico, vedere semplicemente i titoli di coda per aver finito il gioco non era per me sufficiente.

Quello che desideravo era ad esempio trovare ogni gemma, raccogliere ogni uovo di drago, aiutare ogni abitante di Galbadia. Erano queste le cose che mi facevano restare incollato a un titolo ben oltre la sua conclusione.

Il completismo visto come una sfida verso se stessi

GTA vice city - Maglietta da completista.

Avete notato la maglietta del protagonista di questo GTA?

Ma com’è possibile non annoiarsi nel compiere tutte quelle azioni, diciamocelo, spesso lunghe e così simili l’una all’altra, necessarie per raggiungere il completamento definitivo? Beh, ecco spiegato perché ho deciso di classificare il completismo come una sfida contro se stessi: a mio avviso la condizione zero è infatti quella di possedere la voglia di mettersi alla prova, la voglia di darsi dei compiti che siano gratificanti anche solo per il fatto che il gioco non ci ha imposto di farli ma ci ha lasciato la libera scelta.

Senza questo stimolo difficilmente la via del completismo potrebbe essere attraente, sarebbe come sforzarsi di mangiare un piatto nauseante a ogni forchettata.

Non meno importante è il ruolo della curiosità nella genesi di noi videogiocatori completisti, capace di spingerci a dedicare più tempo ed energie sullo stesso titolo per il gusto di scoprire qual è la ricompensa o il segreto nascosto: armi uniche, abiti speciali e addirittura livelli e sfide inedite. È evidente che l’avvento di internet ha in parte rovinato in molte persone questo desiderio, data la facile tentazione di cercare risposte online.

Il problema dell’avere poco tempo e come affrontarlo

Spesso i player più pigri o quelli che semplicemente hanno pochissime ore al mese da dedicare al gaming affermano che le ricompense siano dei meri contentini, finti premi senza valore. Dunque non varrebbe la pena di cercarle!

In parte è certamente così: il videogiocatore completista cerca di ottenerle non tanto perché potrebbero essere utili per la sua esperienza di gioco, ma solo in quanto vuole sapere se effettivamente esiste qualcosa alla fine delle imprese svolte e, se trova una sorpresa, vedere con i propri occhi di che cosa si tratta.

Il problema dell’avere poco tempo a disposizione è uno dei motivi principali che porta anche i più appassionati a sacrificare la ricerca completistica (anche giustamente, aggiungerei).

Joypad e tempo che passa.

Il tempo è una risorsa importante!

Tuttavia, ci sono fattori importanti che dovrebbe tenere in considerazione sia il giocatore con moltissime giornate a disposizione, sia quello con pochi minuti da poter dedicare al videogame.

Lascia che ti spieghi: per alcuni giochi, soprattutto GDR e JRPG, compiere dei piccoli accorgimenti durante le prime ore può portare a risparmiare infiniti tempi morti in late game.

Per fare degli esempi concreti, pensa a quanto possa essere importante investire qualche punto esperienza in abilità che aumentano il drop rate (la possibilità di ottenere oggetti speciali dai nemici). O ancora, rifletti un attimo su quanto possa fare la differenza l’abitudine di sbloccare il prima possibile quelle abilità di movimento avanzato come i doppi salti e gli scatti per raggiungere da subito le zone inaccessibili senza doverci poi ritornare in un secondo momento.

L’atteggiamento del completista richiede molto tempo, è vero! Ma può anche dare quella giusta impostazione che porta il giocatore a essere veloce ed efficace, risparmiando quindi tante ore preziose nel lungo periodo.

Questione di gioco, di atteggiamento e di mentalità

Un’altra cosa da non dimenticare è l’importanza della variabilità nell’atto del videogiocare: il completismo non è assoluto, bensì può andare e venire in un videogiocatore, a seconda di quanto un titolo lo conquisti o meno, a seconda del tempo che può dedicare ai videogame in quel dato periodo e così via.

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Di base per riuscire nell’impresa e finire completamente i giochi nei quali ci si impegna, occorre un buon lavoro su se stessi e sulla voglia di migliorare le performance. Iniziando alla grande la strada sarà subito in discesa da ogni punto di vista: sicurezza e controllo del gioco, tempo impiegato per progredire, risultati che motivano e che aiutano ad andare ancora più spediti sia psicologicamente sia tecnicamente (pensa ai PG potenziati dal principio).

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In buona sostanza la via che porta al raggiungimento del 100% non è certamente per tutti i palati. Se proprio non hai nel tuo carattere questo atteggiamento, nessun consiglio al mondo ti farà cambiare idea. E andrà benissimo così, l’importante è divertirsi e star bene!

Ma se sei tra quelli che, perché no, ci vogliono provare, magari anche solo per quel gioco che ti è piaciuto particolarmente, allora sicuramente avrai a che fare con gli aspetti di cui ho parlato.

Lasciami pure la tua opinione: cosa ne pensi? Sei o sei stato un videogiocatore completista? A te la parola adesso!

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Blogger part-time per Onikiri.it, collaboratore del canale Twitch dei LazyBitGaming e sognatore full-time. Gamer fin da quando ha memoria, ha iniziato dalla PSX passando per quasi ogni genere videoludico. Sempre alla ricerca di nuove storie in cui immedesimarsi e nuove esperienze da vivere. I suoi due punti saldi sono Kingdom Hearts e Metal Gear Solid.

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