Parliamo di sfighe videoludiche e facciamo qualche riflessione critica sull’argomento “scarogna”
Voglio andare dritto al punto: la sfortuna nel mondo dei videogame esiste o è una scusa che usiamo per non ammettere i nostri errori?
Gli infiniti pali concentrati nelle più importanti partite di FIFA o PES, aerei che ti cadono in testa quando hai finalmente terminato una missione difficilissima, bug del gioco che si scatenano proprio 10 secondi prima di salvare: sono sicuro che hai capito a cosa mi riferisco!
Quello che intendo fare è raccontarti alcune vicende “sfigate” che mi sono capitate durante l’esperienza da videogiocatore, per poi fare una riflessione sull’argomento “iella”. Di episodi ne ho scelti solo alcuni, ma ti assicuro che quando gira male può capitare veramente di tutto!
I milletrecento great consecutivi su Tekken
Tekken è forse il gioco che più di tutti mi ha fatto affermare “eh dai ma che sfiga”. Non tanto per i singoli eventi in sé, quanto per la quantità e la costanza degli episodi clamorosi.
Ricordo ad esempio la notte nella quale finii per lanciare una bottiglia e un joypad verso il televisore per poi scalciare, urlante, la scrivania (la mia TV stava sopra una scrivania che avrei dovuto usare per studiare).
Mi allenavo per un torneo insieme al caro amico Ryoichi (culo rotto), che era “flippato” quanto me.
All’epoca le nostre skill erano equivalenti, ma quella notte non riuscivo a vincerne una… ogni partita veniva persa per un millimetro di barretta energetica, con mosse fantasma che non mi entravano e sue schivate paranormali.
“Great”! “Great!”… “Great!”
C’è stato un momento nel quale persino la voce registrata del gioco sembrava non riuscire più a restare seria:
“ppffahuauah…Great!”.
Ci fu un match nel quale, sul 2-2, iniziai il round decisivo sfiorando il perfect. Poi un mio colpo middle che passò di un millimetro sotto l’ascella del PG usato da Ryo. Ne approfittò portandomi in juggle e togliendomi più di metà barra dell’energia. Ero ancora in netto vantaggio!

La mia faccia quando presi l’ennesimo Great!
Scelsi di fargli la presa speciale dalla quale lui di solito non riusciva a liberarsi, ma in quel momento decise di fare tra i 168 attacchi a disposizione l’unico che utilizzava la combinazione per liberarsi dalla mia mossa (1+2), e la fece col timing perfetto!
Lui stesso esclamò: “che culo!”.
Eh già…
Ma ne avevo già prese troppe e rimasi concentrato.
Schivo la sua mossa con un passo laterale, tiro un elettrico (con Jin, quindi un elettrico “high”) e lui in quel momento, totalmente a caso, prosegue la mossa con un basso che non usava MAI, veramente mai. E schiva l’elettrico abbassandosi senza alcuna intenzione di farlo.
Subito dopo riesce a piazzarmi un colpo basso.
Per farla breve: counter, muro, botte, GREAT.
Le droppate sfigatissime su Destiny
Ti racconto un episodio riguardante Destiny, tuttavia questa tipologia di sfortuna capita in qualsiasi gioco con ricompense in cui gli oggetti di valore o le armi più forti vengono estratti casualmente dal sistema.
In sintesi: tutti quelli del tuo clan o almeno la maggior parte, droppano benissimo (per “drop” si intende il premio che il nemico lascia “cadere” quando viene sconfitto): armi, armature, oggetti rari.

Immagine simbolo di Destiny.
Tu riesci a pescare solo le cose più scarse e inutili, ovvero la spazzatura: di continuo, di continuo, di continuo.
Era passato un mese dall’uscita del primo Destiny. Io, Benjy e Ryo avevamo pressapoco lo stesso livello.
Anche gli altri nostri amici nerd erano arrivati più o meno a quel punto del gioco.
Avevamo combattuto le stesse battaglie, farmato gli stessi posti ed esplorato le stesse aree.
Soltanto che io avevo un fucile orrendo (sembrava una di quelle cagate che davano come sorpresa con le patatine fritte), loro (TUTTI loro) avevano droppato casualmente il Suros, un fucile d’assalto bianco devastante: danno, precisione, stabilità.
Un po’ lento come raffica, ma in quel periodo di Destiny e a quei livelli (avevamo appena superato il 20) era molto probabilmente il fucile d’assalto migliore.
Dopo altri lunghi giorni di missioni e crogioli in cui continuavo a droppare solo le porcherie da buttare via, il Suros Regimen venne messo in vendita per un periodo limitatissimo da Xur, una sorta di mercante speciale che vendeva cose particolari solo in certi brevi periodi.
Insomma, avevo qualche giorno di tempo per riuscire a comprare quel fucile che con la mia proverbiale sfiga non avrei mai droppato in modo “naturale” (cosa che ripeto, tutti i miei amici avevano fatto).

Un’immagine del Suros Regimen, il fucile che cercavo di ottenere senza successo nei primi mesi di Destiny.
Il buon Xur richiedeva, in cambio dei suoi preziosi equipaggiamenti, dei gingilli verdi chiamati “Strane monete“. E io qualcuna la avevo, ma non erano sufficienti.
Ne occorrevano 23 e io ne avevo soltanto 8. Anche qui, chiariamo che non ne avevo spesa nemmeno una, semplicemente i miei amici, al mio stesso livello, ne avevano già droppate 30, io ne avevo 8.
Comunque, per ottenere ogni strana moneta dovevo fare una marea di assalti sperando di riuscire a dropparne 15 nel giro di 48 ore.
Le prime 24 ore andarono piuttosto bene, tant’è che decisi di concedermi un po’ di riposo.
Avevo ottenuto ben 10 strane monete facendo assalti per tutto il giorno e ormai sentivo di avere in tasca ciò che desideravo. Al risveglio avevo 24 ore per trovare le restanti 5. Parecchio tempo direi!
Uno, due, tre, quattro assalti… molti difficoltosi perché in party mi capitavano giocatori orrendi che rendevano tutto molto difficile. NESSUNA STRANA MONETA.
Oh cazzo…
Dopo diverse ore finalmente ne droppai una… ma la stanchezza si faceva sentire e il tempo continuava a passare… due… saltai la merenda, saltai la cena… tre. E alle 23 mi mancava UNA sola strana moneta.

Una strana moneta di Destiny.
La mattina dopo avevo la sveglia prestissimo per lavorare, il week end era finito ed era stato una vera merda. Avevo tempo fino all’alba (Xur andava via alle 6) per trovare l’ultima strana moneta o tutto sarebbe stato inutile: i miei sforzi, il fine settimana sacrificato, l’after che stavo per fare. Soprattutto sarei rimasto l’unico stronzo a non avere un equipaggiamento accettabile.
Ma le ore passarono, il mattino arrivò e Xur andò via mentre ancora, disperatamente, provavo a droppare l’ultima moneta che mi mancava. Una, me ne mancava una sola e in decine di assalti durati tutte la notte e la mattina non riuscii a ottenerla.
Bloodborne: Rom, il ragno ottuso e lo sbalzo di corrente
Non scocciatemi con “sei un nabbo”, “è facile”, “io l’ho battuto al primo tentativo”. Io presi Bloodborne al day one, c’erano pochissime guide che NON intendevo consultare e mi bloccai su Rom, il ragno ottuso.

Una battaglia contro Rom su Bloodborne.
Passai qualche settimana fermo, senza giocarci. Poi decisi di dedicare un’intera giornata per batterlo “costi quel che costi”. Provai varie strategie, fallii tantissime volte.
Finalmente, dopo aver sterminato decine e decine di figli ragnetti e dando i giusti colpi con il giusto timing a Rom, ero a un passo dalla vittoria.
Sul serio, mi mancava praticamente il colpo finale, schivai una super mossa ed ero pronto, ce l’avevo fatta. Soltanto che, proprio in quell’istante…
Mancò la corrente.
Per 1 secondo, poco più, poi tornò. Quanto bastava per far spegnere la Play Station nel momento decisivo, dopo una marea di tentativi.
Grande delusione, tant’è che passarono dei mesi prima di decidermi a riprendere in mano il gioco e andare avanti (alla fine ci sono riuscito!).
Considerazioni Critiche
Allora, non ho certo la pretesa di stabilire se la sfortuna esista o meno. Sento di essere una persona di scienza, ma un “che sfiga” ogni tanto me lo lascio comunque scappare.

Con il temporale bisogna fare molta attenzione nell’utilizzare PC e console.
È vero, nell’episodio riguardante Tekken, se avessi studiato di più, se mi fossi allenato con maggiore metodo, se insomma fossi stato più forte, avrei corso meno rischi e avrei potuto ottenere soltanto vittorie senza mai rischiare nulla.
Resta comunque il fatto che a parità di skill io perdevo per un soffio, mentre il caro Ryoichi (che poi è tra quelli che droppano meglio al mondo negli altri giochi) vinceva di continuo e in modi rocamboleschi.
È anche vero che se avessi avuto un gruppo di continuità ad alimentare la Play Station avrei sconfitto Rom per poi salvare serenamente.
C’è da dire che nel PC il gruppo di continuità lo ho e una volta, in un momento molto più delicato, arrivò un fulmine che bruciò l’UPS e fece istantaneamente spegnere il computer facendomi perdere un lavoro importantissimo a 30 secondi dalla fine.
Tutte queste sciagure rientrano nello spettro delle probabilità e in particolare nelle oscillazioni rispetto a quella che dovrebbe essere la “normalità”: quest’allontanamento dalla media si chiama “varianza”.
Cos’è la varianza?

Un po’ di statistica applicata ai videogiochi.
Semplificando al massimo possiamo definirla come la misura della variabilità rispetto a una media. Quindi ad esempio, se abbiamo 1 probabilità su 100 che un fulmine colpisca la nostra XBox durante un temporale e con 10 temporali ce ne saltano in aria 3, le cose sono due: o è la varianza (allontanamento dalla media, che è dell’1% mentre a noi è capitato un 30%) oppure è un qualche fattore tecnico che aumenta la probabilità di ricevere fulmini sulla console.
Ovviamente lo stesso discorso vale in positivo: se abbiamo giocato spensieratamente con 1.000 temporali senza mai un solo problema e la media è 1 fulmine sfascia giochi ogni 100 tempeste, la varianza si è allontanata dalla media, questa volta a nostro vantaggio.
Varianza e Sfortuna: sfumature concettuali che fanno la differenza
Il concetto di “sfortuna” è veramente strano e complicato, perché da una parte viene definita come l’accadere oggettivo di un evento spiacevole di cui non si ha nessuna colpa o controllo, dall’altra viene però descritta come uno stato mentale soggettivo della persona che ci sente colpita dalle sfighe.
La varianza è un qualcosa di fisiologico e normale, perché la media di 10 può essere data da valori molto diversi tra loro e molto diversi dalla media stessa: è standard che giocando a testa e croce esca 4 volte di fila la croce, anche se la media è 50%. Il punto è che nel lungo periodo, a furia di fare testa o croce, il valore sarà tendente alla media.
Ok, ma quanto deve essere vasto il lungo periodo per riavere indietro i nostri great? Cioè, quante partite dobbiamo fare affinché alla fine i fatti negativi e positivi siano tutti simili tra giocatori che hanno compiuto le stesse giocate?
Bho!
La campana di Gauss ci mostra che più è grande il campione (valore n tendente all’infinito), più si tenderà a una distribuzione “normale”.
Conclusione
Se stai droppando di merda da due mesi mentre i tuoi amici sono diventati i più ricchi del server facendo le stesse identiche scelte, rassegnati.
Puoi scegliere se chiamarla sfortuna o varianza… dalle pure l’identità che preferisci, perché potresti continuare a droppare solo spazzatura per molto, molto tempo.
Sappi però che più “mole di gioco” farai, più i risultati dovrebbero “normalizzarsi”.
Ti senti un giocatore sfortunato? Se vuoi puoi raccontarci sotto, tra i commenti, le sfighe più assurde che ti sono capitate giocando!
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