Il 20 aprile 2018 è uscito il nuovo God of War, andiamo ad analizzare la sua genesi e le sue caratteristiche.
La saga di God of War è divenuta in breve tempo una delle più apprezzate dagli utenti di casa Sony, nonché una delle tante esclusive invidiate dai possessori di altre console.
Forti di un personaggio brutale e vivo, e di una trama ad alto tasso cinematografico, le avventure di Kratos hanno fatto incetta di premi e sono entrate di diritto nel cuore di milioni di videogiocatori.
Dopo il finale criptico di God of War 3 (2010) e un prequel non proprio riuscitissimo, ovvero God of War Ascension (2013), i fan avevano richiesto a gran voce un ritorno in grande stile di Kratos, venendo accontentati con l’annuncio in pompa magna del nuovo capitolo all’E3.
Il trailer ha totalizzato l’esorbitante cifra di 19 milioni di visualizzazioni, un vero e proprio record in ambito videoludico.
Per segnare un taglio netto con il passato, senza però dimenticare le radici, il nuovo capitolo è stato chiamato semplicemente God of War, senza alcuna segnalazione numerica, come se si trattasse di un reboot della saga, ma con lo stesso protagonista di sempre.
God of War: dalla Grecia alla Scandinavia
Il primo, fondamentale cambiamento di questo nuovo capitolo è rappresentato dal passaggio dalla mitologia greca a quella norrena.
Dopo aver letteralmente smembrato tutte le divinità dell’Olimpo, Kratos si trova in Scandinavia e proprio in questa nuova regione dovrà affrontare un viaggio introspettivo di formazione e violenza, spinto dal desiderio di rappresentare un modello positivo per suo figlio.
Visibilmente stanco e più barbuto che mai, il Dio della guerra dovrà imparare a calmare i suoi bollenti spiriti e a compiere scelte più intelligenti allo scopo di diventare una persona migliore.
Purtroppo la sua vita è stata segnata dal sangue e dal caos, e gli errori del passato torneranno a tormentare il suo futuro.
Tra le creature che Kratos dovrà affrontare, segnaliamo i Draugr, ovvero i non morti della mitologia nordica, ma non mancheranno draghi, troll, ogre e boss fight mastodontiche.
E chissà se dopo aver visto Kratos fare a pezzi Zeus, i fan potranno vedere lo scontro del secolo contro Odino…
Kratos e la difficoltà di essere di essere padre

Kratos e suo figlio.
Vedere Kratos alle prese con la paternità sarà molto toccante e, ne siamo certi, darà vita a momenti memorabili, come da tradizione della saga.
A detta degli sviluppatori, il rapporto padre-figlio sarà il cuore pulsante di questo capitolo e apporterà novità interessanti anche in termini di gameplay.
Atreus, questo il nome del ragazzo, avrà un ruolo complementare al padre nelle fasi di esplorazione e in quelle di combattimento, diventando un vero e proprio arsenale vivente.
I giocatori potranno usare un tasto per fargli tradurre delle rune, risolvere puzzle e anche per intervenire in battaglia dando vita a spettacolari attacchi combinati.
Date queste premesse, è molto probabile che Sony stia sondando il terreno per nuovi capitoli che avranno come protagonista proprio il figlio del Dio della guerra.
God of War e la rinascita del single player
In una generazione videoludica dominata da contenuti a pagamento, online invadente e microtransazioni, è davvero un toccasana vedere un titolo interamente dedicato al single player.
Gli sviluppatori hanno garantito di aver messo anima e corpo nella realizzazione di una campagna che possa soddisfare sia i fan storici della saga sia i neofiti che non hanno mai giocato un capitolo di God of War.
È stato abbandonato definitivamente, dunque, il comparto multiplayer visto in Ascension, dove squadre di quattro giocatori si davano battaglia per la conquista di arene e territori.
A scrivere la trama di questo nuovo capitolo ci ha pensato Cory Barlog, colui che in passato ha supervisionato Gow II e II. Un’ottima garanzia, dunque, per tutti i fan del Dio della guerra.
Un gameplay nuovo di zecca

Alcuni scenari saranno veramente tanto suggestivi.
La saga di God of War ha avuto il pregio di ridefinire i canoni degli action game in terza persona, e questo nuovo capitolo sembrerebbe procedere sulla stessa strada.
Come abbiamo potuto notare dai vari trailer pubblicati, la telecamera e in generale la ripresa di quanto avviene su schermo sarà ravvicinata e non si staccherà mai dall’eroe.
L’idea è stata quella di avere un unico, imponente, piano sequenza, privo di caricamenti e “tagli” di regia.
Gli sviluppatori hanno giustificato questa scelta come segno di un’esperienza più intima e profonda nei panni di Kratos.
Ci sarà anche un level design più aperto ed esplorabile rispetto al passato, che però non dovrebbe mai scivolare verso una concezione da vero e proprio “open world“.
Il Dio della guerra non disporrà più delle lame del caos, armi che hanno segnato le sue avventure in Grecia, bensì di una potente ascia dotata di energia elettrica e di vari poteri magici, tra cui il congelamento.
Il nome della nuova arma di Kratos sarà Leviathan, potrà essere lanciata verso i nemici per poi essere ripresa… un po’ come un boomerang ma leggermente affilato e pesante 😀
Ovviamente non mancheranno i brutali combattimenti a mani nude, quindi prepariamoci a veder gorgare ettolitri di sangue anche in Scandinavia.
Kratos non sarà solo attacco ma anche difesa, grazie a uno scudo che potrà essere usato sia per parare sia per colpire.
Data d’uscita, durata del gioco e prezzo
Il gioco uscirà il 20 aprile 2018.
Dovrebbe durare oltre 25 ore e ha una versione normale e una limited molto interessante.
Nella versione “normale” venduta su Amazon c’è un piccolo bonus in esclusiva:
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La versione da collezione risulta attualmente “esaurita” ma può essere ancora trovata su Ebay:
Questo è invece il bundle PS4 di God of War:
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Segnaliamo inoltre che a partire dal 30 giugno 2018 in America sarà messo in vendita uno spettacolare artbook di 224 pagine, che illustrerà in maniera dettagliata la genesi e i cambiamenti di questo nuovo capitolo.
Edito da Dark Horse Studios, il volume sarà venduto ad un prezzo di 80 dollari ed è possibile già da alcuni mesi effettuarne il pre-order, ma solo negli USA.
Speriamo che possa arrivare anche da noi.