March 21, 2023
giochi horror

I 7 giochi horror da sconsigliare alle persone deboli di cuore

Consigliare giochi horror a chi è appassionato o a chi vuole cimentarsi per la prima volta in questo genere è facile. Basta vomitare in faccia i primi titoli (mangiate leggero, mi raccomando) alla persona che vuole saperne di più e il gioco è fatto.

Se dovessero piacergli o meno non è un nostro problema, non abbiamo mica tempo da perdere.una casa infestata da fantasmi

Il problema sorge quando bisogna sconsigliare dei giochi “paurosi”, non perché siano brutti, ma perché chi ci gioca potrebbe tirare le cuoia in qualsiasi momento a causa di uno spavento.

Che poi, la domanda sorge spontanea: se sei debole di cuore, che giochi a fare ai survival horror? Va’ a giocare a bocce, è meglio.

Ma visto che l’articolo lo devo scrivere e che da sempre sono appassionato di giochi horror (a me l’horror piace in tutte le sue incarnazioni – dal cinema alla letteratura, fino ad arrivare a Paperissima Sprint) ecco a voi i 7 giochi horror da sconsigliare alle persone deboli di cuore.

Se siete deboli di cuore, dunque, leggete l’articolo ma non giocate… cioè, non leggete l’articolo e andate a giocare ai titoli proposti… nemmeno. Vabbe’, fate un po’ come vi pare.

1. The Evil Within: fottuti boss

The Evil Within è stato sviluppato da bla bla bla… è uscito su bla bla nel non mi ricordo D.C. Non siamo qui per fare gli espertoni e per dare queste nozioni tecniche che non interessano a nessuno. The Evil Within non fa paura, chiariamolo.

Almeno, non trasmette una sensazione di paura costante e presenta anche parecchie sezioni più action che smorzano la tensione.

Ma i boss, quei maledettissimi figli di… boss. Se c’è una cosa che nel videogioco di Shinji Mikami è fatta davvero bene sono i boss. Mica stiamo parlando dei soliti mostri di fine livello che una volta ammazzati vanno a farsi friggere, eh no, i boss di The Evil Within sono bastardi geneticamente.

Vi seguiranno ovunque cercherete di andare, sentiranno la vostra paura, vi staranno attaccati al culo (si può dire?) e vi tenderanno agguati che manco la Mafia. Ucciderli? Ahahahha, grassa risata da parte degli sviluppatori che, avendo avuto shock infantili, si rifanno sui deboli di cuore.

Penserete di averli fatti fuori, ma i boss di The Evil Within torneranno a darvi la caccia finché non avrete nominato l’ultimo santo della lista. I boss che attenteranno alla vostra vita (anche quella reale) sono perlopiù quattro: il Sadico, il Custode, Laura e Amalgama Alfa.

Sadico: un sacco di… cattiveria

giochi horrorMaschera di ferro di una zia ricca a protezione del volto, completo da capomastro ubriacone, motosega acquistata al Lidl e tanta rabbia repressa. Il Sadico è un vero bastardo, di quelli che ti fanno pentire di essere nato. Probabilmente l’enorme motosega serve a compensare il micro pene, mentre la maschera non riesce a coprire del tutto il fascino da stalker.

La verità è solo una: se in un videogioco incontrate un omone della stessa stazza di Mario Brega armato di motosega e con il volto coperto, è il momento di darsela a gambe.




Non è chiaro se sia la motosega ad aumentare la forza fisica e la malvagità di una persona o se una persona profondamente cattiva abbia diritto alla propria motosega personale. Quel che è certo è che il Sadico lo è di nome e di fatto. Per affrontarlo ci vogliono dardi esplosivi, cartucce per fucile a pompa e almeno una decina di ricambi della biancheria intima.

Pare che non abbia mai avuto una fidanzata, ecco spiegata la sua ira che esplode senza alcun motivo. Sappiate comunque che il Sadico non è il peggio che potete incontrare in The Evil Within.

Un Custode fin troppo rompicoglioni

Il Custode, un altro boss che non ha minimamente buon gusto per quanto riguarda l’abbigliamento. Completo da macellaio che riceve la visita dei NAS almeno una volta al mese, martello-ascia con cui uccide animali rari che poi spaccia per coniglio e in testa una cassaforte per ricordarsi dove abbia messo i risparmi di una vita. Che bella gente che c’è in The Evil Within.

Unico modo per fermarlo è congelarlo con i dardi della balestra Agonia per poi ubriacarlo di mazzate. Anche se doveste riuscirci, lui tornerebbe sporco e puzzolente come prima spuntando fuori dal suo stesso sangue liquefatto (e che schifezza!). Insomma, il Custode non solo ti fa sporcare quintalate di mutande, ma ti fa perdere pure tempo prezioso.

Laura: non so neanche come offenderla

giochi horrorQui le offese potrebbero fioccare, ma potremmo essere tacciati di maschilismo o peggio e in galera, dopo qualche parola fuori posto, ci andrebbe il direttore della testata. Visto che non voglio averlo sulla coscienza, cercherò di moderare il mio linguaggio.

Questa grandissima figlia di putt*** meretrice sifilitica… ok, scusate, non sono riuscito a trattenermi. Laura è l’incubo peggiore di un giocatore di survival horror, se poi siete deboli di cuore allora non avete via di scampo.

Prendete Regan de l’Esorcista durante il periodo in cui le donne diventano perfide – sì, esatto, i saldi – e ora fate un fischio anche a Samara di The Ring e ditele che i suoi capelli sono brutti. Il risultato sarà Laura, incazzata come un chihuahua idrofobo e dalla voce squillante di Vanna Marchi.

L’unico modo per farla fuori è incenerirla e, considerando che il fuoco nei suoi livelli si trova spesso solo in situazioni scriptate, le vostre armi saranno del tutto inutili su di lei.

Amalgama Alfa aka ma che è sta mer**?

Amalgama Alfa è un ammasso di sterco che vi insegue e il primo incontro con lui avverrà in un garage. Possiamo definirlo il parcheggiatore abusivo dei giochi horror. Vi tampina, non riesce a emettere suoni comprensibili e se non lo assecondate vi riga la faccia.

Questo boss deve essere nato dopo un’abbuffata e relativa liberazione corporea che ne consegue. Rivoltante e senza un minimo di ritegno. Chi è debole di cuore farà meglio a stare alla larga da The Evil Within per non doversi ritrovare di fronte questa aberrazione.

2. Giochi horror e tanta bava: Alien Isolation

Cos’è la frustrazione? Cercando sul dizionario dei gamer (non esiste, ma fa figo) tra le varie voci potete trovare Alien Isolation. Tra i giochi horror di questa generazione, Alien Isolation è da annoverare tra i più ansiogeni e i più riusciti in assoluto.

Grazie all’Alien? Certo, quella bava che penzola dai più bui anfratti e che ti fa capire che stai per essere squartato non ti fa stare tranquillissimo. L’Alien poi ti scova non appena osi fare un rutto e ogni tuo passo sembra pesante come se stessi impersonando il Gabibbo.

Dopo ogni morte che ti fa ricominciare dall’inizio la missione (perché col cavolo che hai trovato il meccanismo di salvataggio occultato in penombra), tutti i ricordi più nefasti vengono a galla facendo sorgere in te una voglia di sterminio di massa che Goebbels non lo vedi proprio.

Ma la dura realtà è che in Alien Isolation non è l’Alien a fare davvero paura: sono i sintetici. Quegli androidi fastidiosi e insopportabili che ti guardano con occhi rossi e inquietanti come a dirti: “Vieni qui, bambolina. Abbiamo una sorpresa metallica per te”. Vedersi arrivare alle spalle un paio di quei sintetici toglie almeno dieci anni di vita.

3. Outlast: “Questa è pazzia” – “No, questa è m… ehm”

Oh, un reporter che va in un manicomio “abbandonato” armato di sola fotocamera con la batteria comprata dai cinesi che si scarica dopo cinque minuti di utilizzo. Da giornalista non posso fare altro che alzarmi e fare una standing ovation a questo disadattato.

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Chissà, forse non viene neanche pagato per i suoi reportage e lui che fa? Entra in un ospedale psichiatrico e se ne va a zonzo mentre dei pazzi lobotomizzati e più veloci di Bolt cercano di affettarlo e bastonarlo. Complimenti, davvero.

Fossero i pazienti il problema, allora uno ci potrebbe anche stare. In realtà al manicomio di Mount Massive si aggirano tipetti poco raccomandabili che non avranno pace finché non ci avranno decapitati.

giochi horrorChris Walker, ad esempio. Un omone di tre metri senza un minimo di umanità. Più grosso di un invitato a un matrimonio al Sud, è altresì rapidissimo e dal fiuto sopraffino. Non avrebbe sfigurato tra i boss di The Evil Within di cui sopra.

Ma il nemico che ci fa sudare e ce la fa fare nei pantaloni in Outlast è Richard Trager, un medico completamente sbarellato che se ne va in giro con il sedere di fuori e un paio di forbici di dimensioni allucinanti.

Ogni volta che ci nasconderemo in un armadietto o sotto a un lettino, il rumore dei suoi passi ci farà venire un triplo infarto. Se siete deboli di cuore, non giocate Outlast!

4. Lone Survivor: strizza a 8 bit

Che grafica vecchia che ha questo gioco! Vogliamo i giochi nuovi con la grafica bella! Se qualcuno ha detto ciò, chiuda la pagina e vada a cercare Pennywise in qualche scarico fognario.

Lone Survivor è a tutti gli effetti l’ultimo vero Silent Hill. Nonostante sia un indie, offre le stesse straordinarie sensazioni della serie Konami, dei primi capitoli, si intende. Atmosfera angosciante e claustrofobica.

giochi horrorI nemici sembrano essere mossi da spasmi che li rendono terribili. Se a questo aggiungiamo che in giro per le location trovate due proiettili ogni morte di Papa, il gioco horror è fatto.

Sì, ma la grafica, cioè, potevano farla più bella… e fallo tu allora un gioco tutto da solo come ha fatto Jasper Byrne. Scommetto, invece, che il porno sia l’unica certezza della vita di chi si lamenta di Lone Survivor.

Lone Survivor può sembrare a prima vista un “giochino”, in realtà è talmente bello che invece di sconsigliarlo ai deboli di cuore, lo consiglio agli stessi perché vale la pena rischiare la pelle per titoli così.

5. Until Dawn: gli imbecilli dei film horror siamo noi

Avete presente i B-Movie in cui dei giovani sempre strafatti e con la sola voglia di copulare come conigli vengono uno a uno trucidati dal killer? Bene, quegli idioti in Until Dawn siamo noi (quindi molti si sentiranno a loro agio).

giochi horrorIn Until Dawn prendiamo le redini di otto personaggi (tra ragazzi e ragazze) e il nostro scopo è farli sopravvivere fino all’alba. Inutile star qui a parlare dell’effetto farfalla e di come questo sia fatto benissimo in Until Dawn, non è una recensione e molti non capirebbero neanche.

Non è tra i giochi horror più spaventosi a cui si possa mettere mano, ma i deboli di cuore farebbero bene comunque a stargli alla larga. Un pazzo omicida e una creatura notturna spaventosa bramano le nostre carni.

Fuggire, fuggire e ancora fuggire per poter sopravvivere fino all’alba e continuare a sbaciucchiarsi la bella di turno. In alcuni frangenti farsi ammazzare non sarà doloroso perché certi personaggi sono dei veri stron**, ma l’istinto di sopravvivenza non si accende a comando, quindi, fuggire, fuggire e ancora fuggire!

Se poi ci scappa una toccatina di tette alla protagonista figa, meglio ancora.

6. P.T. il colorante per mutande per eccellenza

P.T. non è un gioco completo, non è una demo perché, presumibilmente, non presenta materiale che sarebbe stato inserito in Silent Hills. Perché inserirlo tra i giochi horror da sconsigliare ai deboli cuore?

giochi horrorPerché il lavoro di Hideo Kojima fa davvero macchiare boxer e slip come se fossimo ragazze intente nella lotta nel fango. P.T. è la genialità messa al servizio dello spavento, la sublimazione dello squaraus.

Un corridoio a L, buio, lamenti, bambini che piangono all’improvviso solo per farti prendere un colpo per poi farsi una risata sul tuo cadavere.

P.T. è una storia vera. La vera storia di tutti coloro che, a causa di bisogni impellenti alle due di notte, corrono come forsennati verso il proprio bagno per non farsi squartare da qualche spirito.

Perché i fantasmi non esistono, ma non si sa mai.

E poi c’è Lisa, quella presenza costante che puntuale come le tasse te lo mette in quel posto quando meno te l’aspetti. No, se siete deboli di cuore non giocate P.T., anche perché ormai Silent Hills è andato a donnine allegre. E a quella notizia è stato il mio cuore a fermarsi.

7. Resident Evil 7

Tra i giochi horror da sconsigliare ai deboli di cuore non potevo non inserire Resident Evil 7 perché… insomma, è chiaro, è un gioco spaventoso… cioè, quelle scene… quell’atmosfera… ehm… e poi parliamoci chiaro, siamo finalmente tornati agli albori della serie e si evince da…

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No, non riesco a mentire. La verità è che io Resident Evil 7 non l’ho mai giocato, non ho mai neanche toccato la custodia. La voglia di inserirlo in questa lista era tanta e l’ho fatto. Ma una delle regole del buon giornalista è mai parlare di cose che non si conoscono.

Io Resident Evil 7 lo conosco solo per i trailer pubblicati da Capcom, stop. Lo inserisco sulla fiducia. Quella stessa fiducia che io pongo nei lettori, nella loro solidarietà.

Dunque, chiunque sia interessato può contattarmi in privato e contribuire alla raccolta fondi per regalare Resident Evil 7 a questo pover’uomo. Ho fatto la Paypal per venirvi incontro (cit.).

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Laureato in Lettere moderne, appassionato di commedia all'italiana anni 70-80-90, letteratura dell'orrore e romanzi gialli. Il mio più grande amore, però, sono i videogiochi, il medium per eccellenza.

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