A chi non è mai capitato di dirne di tutti i colori agli avvinazzati protagonisti dei film horror che si comportano in modi del tutto incoerenti con ciò che sta avvenendo intorno a loro?
La stessa sensazione di fastidio può essere provocata da molti videogame horror in cui i protagonisti non brillano per acume fuori dal comune.
Anzi, la sensazione, nei videogiochi horror, è addirittura amplificata perché siamo noi a dover compiere delle azioni di cui non capiamo il senso.
Vorremmo ribellarci, ma non possiamo, perché i videogiochi ci obbligano a prendere strade del tutto illogiche e a seguire senza battere ciglio le sciocche decisioni di personaggi scimuniti.
Spesso i personaggi dei giochi horror ti fanno davvero prudere le mani.
I giochi paurosi diventano tali perché incappiamo in terrificanti disavventure che si potrebbero evitare azionando per un millisecondo il cervello.
Ecco quali sono le cose che, nella vita reale, dovremmo evitare di assimilare dai videogiochi dell’orrore.
Giochi paurosi: cosa non imitare dai videogame horror
Andare in luoghi “abbandonati” armati di sola telecamera

Se avessi avuto un martello, questo tizio non avrebbe fatto tanto lo sbruffone.
Feci presente questo esempio di idiozia in un precedente articolo e mi dispiace dover risultare ripetitivo, ma non posso accettare tali assurdità.
Quando lavoravo per una redazione napoletana, il direttore mi chiese di andare a fare delle riprese a un evento, ma pioveva una fracca.
Mi rifiutai.
Il protagonista di Outlast, invece, va in un manicomio luogo di aberranti esperimenti solo con una telecamera dotata di una batteria che dura quanto l’amplesso di un coniglio.
Tu sei fuori! Un po’ di amor proprio, per piacere!
Se i giochi paurosi hanno fatto danni alle nostre coronarie è anche colpa di gente come il protagonista di Outlast.
Lasciare a terra una qualsiasi arma presente nello scenario
Si collega un po’ al primo punto.
Dico io: ma vi pesa tanto raccogliere un coltello, una mannaia, un’ascia, una chiave inglese, un piede di porco, una maledettissima forchetta?
Gli scenari sono sempre pieni di armi e oggetti contundenti, ma niente, l’unico modo per andare avanti è scappare e nascondersi negli armadi.
Come non accetto che un uomo possa trasportare tre carabine, quattro revolver, tre kalashnikov, venti bombe a mano e quindici molotov ACCESE, non posso credere che un individuo di stazza media e con l’uso del pollice opponibile non riesca a raccogliere un cacciavite e conficcarlo nell’occhio dell’inseguitore.
Un po’ di iniziativa e di spirito d’osservazione, e che cavolo!
Recarsi sul posto di un massacro con soli tre proiettili

Non sprechiamo proiettili, per carità, che Sebastian se n’è portati contati.
Anche questo punto si ricollega ai precedenti.
Mi direte: potevi unirli. Sì, ma anche no.
Ora, io qui non me la prendo tanto con un, che so, Sebastian Castellanos o una Jill Valentine alle prime armi, ma con i loro superiori.
Ricevete una chiamata.
C’è stato un massacro, un genocidio, un’ecatombe, cazzo ne so, e vi viene chiesto di mandare sul posto l’uomo migliore.
Voi che fate? In primo luogo, inviate sul luogo del misfatto il detective più giovane e inesperto o un ubriacone che non riesce a dimenticare la moglie che l’ha cornificato e, in secondo luogo, non contenti, gli date in dotazione una pistola del ventennio con tre proiettili nel caricatore.
Ma allora siete scemi.
Accettare incarichi che puzzano di sovrannaturale
Capisco che il lavoro è lavoro e che i soldi non puzzano, però, per l’amor di Dio, cercate di subodorare la fregatura che sta per in…vi a sangue.
Dovreste essere detective, no? Un minimo di sesto senso, neanche tanto spiccato.

Non ci vuole un genio per capire che questo caso puzza di fregatura.
Edward Pierce, ad esempio, protagonista di Call of Cthulhu, gioco sviluppato da Cyanide Studio, ha bisogno di lavorare altrimenti gli revocano la licenza. Ok, perfetto.
Possibile che non riesca a trovare un caso più tranquillo?
Un gatto che si perde, la nonna che fa perdere le tracce durante una cresima, un tradimento.
No, deve andarsi a impelagare in un caso di quadri maledetti, pittrici che hanno visioni dall’ignoto e culti arcani.
Oltre alla puzza di occulto, non sente qualcos’altro?
‘mazza che intuito!
Leggere libri scritti in lingue morte
Se vi trovate in una villa abbandonata e incappate in un libro con scritto sulla copertina “Necronomicon”, lasciatelo lì.
Non apritelo.
Non sfogliatelo.
NON LEGGETELO!
I protagonisti dei videogiochi a malapena riconoscono le lettere dell’alfabeto e poi leggono i libri scritti in azteco.
Ma statte bbono, statte fermo.
Leggiti Topolino e non rompere i coglioni.
Andare alla ricerca di mogli/sorelle/suocere morte o scomparse anni prima

Sì, dai, facciamoci chilometri in auto per cercare una ragazza scomparsa quando esistono le forze dell’ordine pagate apposta per farlo.
Il protagonista di Silent Hill 2, James Sunderland, torna a Silent Hill dopo aver ricevuto la lettera della moglie morta anni prima.
Ethan, protagonista di Resident Evil 7, si reca in un luogo remoto e presidiato da una famiglia di schizzati per cercare la fidanzata scomparsa da un paio d’anni.
Ma chiamare la polizia, i carabinieri, la forestale, la finanza non è meglio?
Perché dare retta a missive scritte da persone defunte o di cui non sapete più nulla dalla prima comunione?
Rifatevi una vita, non attaccatevi troppo alle cose.
Ormai per loro non c’è più nulla da fare.
Rimanere in casa dopo aver sentito la risata di un bambino…
… anche se abitate da soli da trent’anni.
No, i protagonisti dei videogiochi horror devono esplorare le stanze della casa.
I protagonisti dei giochi dell’orrore devono risolvere i misteri che si celano dietro ai rumori che si odono in cantina.
Ma fatevi i cazzi vostri, lo ribadisco.
Anche se state in pigiama, prendete un cappotto se fuori fa freddo, acchiappate al volo l’ombrello in caso di pioggia, e andate a farvi una passeggiata e aspettate l’alba.
Così facendo, si campa cent’anni.
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